Le catacombe dei Cappuccini di Palermo

Catacombe dei cappuccini Palermo
Palermo

Considerate una delle attrazioni turistiche più popolari del luogo, le Catacombe dei Cappuccini di Palermo sono un sito di sepoltura che si trova all’interno del Convento dei Cappuccini, situato nel quartiere Cuba.

Originariamente usate per seppellire i corpi dei frati, che venivano dapprima lasciati disidratare per un anno, poi trattati con aceto, riempiti di paglia e vestiti, in seguito diventarono uno status symbol: farsi seppellire nella Cripta dei Cappuccini, a causa del costo elevato dell’imbalsamazione e della tassa che veniva chiesta ai parenti per conservare il corpo, divenne un lusso che potevano permettersi soltanto poche famiglie.

Il complesso, oltre al Convento e alle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, comprende anche la Chiesa di Santa Maria della Pace (nota anche come Chiesa dei Cappuccini), una chiesa tardogotica risalente al 1561 e ristrutturata in stile barocco per iniziativa di don Ottavio D’Aragona nel 1618.

La prima chiesa, voluta dai frati Cappuccini dopo il riconoscimento del loro ordine, era un riadattamento di una chiesa eretta nel 1071.

Catacombe Cappuccini Palermo: curiosità

La storia delle catacombe più famose di Palermo iniziò nel XVI secolo, quando i frati Cappuccini cominciarono a scavare sotto il convento una cripta per custodire i corpi dei fratelli deceduti. Il primo ad esservi sepolto fu Silvestro da Gubbio nel 1599, mentre l’ultimo ad esservi inumato fu frate Riccardo nel 1871.

Le catacombe di Palermo vennero chiuse nel 1880, ma continuarono ad essere visitate dai turisti e ad essere utilizzate come sito di sepoltura fino al 1920. Contengono 8000 corpi e 1252 mummie, quest’ultime allineate lungo le pareti.

Le mummie di Palermo

Le mummie sono divise per categorie: uomini, donne, ragazze, bambini, sacerdoti, monaci e lavoratori. Alcune sono conservate meglio, mentre altre addirittura sono state sistemate in pose curiose, come i due bambini seduti insieme su una sedia a dondolo.

La catacomba di Palermo, oltre a dare la possibilità di vedere come si viveva tra il 1599 e il 1920 in Sicilia grazie ai vestiti delle mummie, ospita i corpi di alcuni celebri personaggi come Salvatore Manzella e Lorenzo Marabitti, nonché la mummia più famosa di Palermo: quella della piccola Rosalia Lombardo.

Rosalia Lombardo, la bella addormentata di Palermo

Rosalia Lombardo Catacombe di Palermo

Rosalia Lombardo nacque nel 1918, ma morì nel 1920, a pochi giorni dal suo secondo compleanno, a causa di una polmonite.

Il padre, affranto dalla sua scomparsa, desiderava che la sua bellezza non venisse mai intaccata dal tempo, quindi chiese ad Alfredo Salafia, un imbalsamatore molto noto all’epoca, di mummificarne il corpo.

La tecnica utilizzata, rimasta sconosciuta per decenni, venne scoperta nel 2009, quando uno dei curatori scoprì un documento, scritto a mano da Salafia, con la lista degli ingredienti usati per preservare il corpo di Rosalia.

La lista includeva formalina, usata per uccidere i batteri, alcol per asciugare il corpo, glicerina per mantenerlo intatto, acido salicico per uccidere i funghi e sali di zinco per dare rigidità al corpo. Quella di Rosalia fu una delle ultime mummie ad essere sepolte nella Cripta dei Cappuccini.

In origine il corpo di Rosalia si trovava in una piccola cappella, posta alla fine del tour delle catacombe, ed era collocato in una bara coperta da un vetro e posizionato sopra un piedistallo di legno.

Nel 2009 però un fotografo del National Geographic notò che la mummia stava iniziando a mostrare i primi segni di decomposizione, quindi Rosalia venne posta all’interno di una teca di acciaio e zinco, chiusa ermeticamente e riempita di azoto per prevenirne il decadimento.

Catacombe dei Cappuccini: orari e prezzi

Le Catacombe dei Cappuccini si possono visitare tutti i giorni (festivi inclusi) dalle 09.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

Da fine ottobre a fine marzo la Cripta chiude la domenica pomeriggio, mentre è accessibile negli altri giorni.

Il prezzo del biglietto è di 3,00 euro.