Trinacria: il simbolo della Sicilia

Sicilia

La Trinacria è un simbolo associato quasi in modo universale alla Sicilia, anche se appare in bella vista anche sulla bandiera dell’isola di Man (Irlanda).

Questa figura, per chi non la conosce, può sembrare in apparenza soltanto una testa umana circondata da tre gambe, ma in realtà nasconde un significato più profondo e che risale addirittura alle origini dei miti greci.

Trinacria: cosa significa il simbolo?

La Trinacria, simbolo della Sicilia, è formata dalla testa di Medusa, una Gorgone che secondo la leggenda venne uccisa da Perseo e che, in origine, era una fanciulla bellissima che venne trasformata dalla dea Atena in un orribile mostro perché “colpevole” di essersi lasciata andare alla passione all’interno di un suo tempio insieme al dio Poseidone.

I capelli della Gorgone, che sono terribili serpenti, appaiono intrecciati a spighe di grano, mentre dalla testa si irradiano tre gambe umane.

Qual è però il significato della Trinacria? Ebbene, anche se può apparire un po’ macabra, ciascuno dei suoi elementi è collegato con la Sicilia.

Partiamo dalla testa di Medusa: gli antichi Greci credevano che la Sicilia non fosse soltanto il luogo in cui Ade rapì Persefone, ma anche il posto in cui si trovavano le isole in cui abitavano le Esperidi e, insieme a loro, le Gorgoni.

Queste creature mostruose, con un semplice sguardo, erano in grado di pietrificare gli uomini. Non dobbiamo inoltre dimenticare che, dopo aver tagliato la testa di Medusa, Perseo la usò come arma per trasformare in pietra i suoi nemici.

La presenza della testa di Medusa nella Trinacria può essere quindi intesa come un avvertimento nei confronti dei nemici dei siciliani a non sfidare la forza dell’isola, perché in caso contrario sarebbero stati “pietrificati”.

Le spighe di grano intrecciate con i serpenti che compongono la chioma di Medusa sono invece un chiaro riferimento alla fertilità del territorio, mentre le tre gambe umane rappresenterebbero i tre punti estremi della Sicilia, ovvero capo Peloro, capo Passero e capo  Lilibeo.

La Trinacria e lo stemma della Sicilia

L’immagine della Trinacria, forte e potente, ha colpito anche l’immaginario dei Normanni, giunti sull’isola nel 1072.

Il simbolo non riuscì ad impedire l’invasione, ma lasciò talmente di stucco che venne “esportato” nell’isola di Man (Irlanda), dove sostituì la figura usata in precedenza, un vascello, nella bandiera dei Normanni.

Oggi la Trinacria, dopo essere finita anche negli stemmi di alcune delle famiglie nobili più influenti, come gli Stuart d’Albany e i Rabensteiner, occupa ancora il posto d’onore non solo sulle etichette di molti prodotti tipici siciliani, ma anche sullo stemma della Sicilia.

Questo stemma, approvato nel 2000, raffigura due campi, uno rosso e uno giallo, posti in senso diagonale, mentre la Trinacria sta al centro degli stessi.