Il Parco Minerario Floristella è una vasta area in provincia di Enna che include tutte le miniere, le strutture, le apparecchiature e le strade di quello che fu tra i più grandi giacimenti di zolfo della Sicilia.
Il Parco Minerario Floristella è composta da circa 400 ettari di cui 200 corrispondono al nucleo della miniera Floristella e sono pubblici, mentre gli altri 200 costituiscono il nucleo di Grottacalda e sono di proprietà privata.
La storia del Parco Minerario di Floristella
L’attività estrattiva del zolfo, delle Miniere di Floristella, iniziò verso la fine del 1700. La miniera Floristella era di proprietà della famiglia Pennisi di Acireale, ma nel 1960 venne comprata dall’Ente Minerario Siciliano. Le miniere di zolfo erano entrarono in crisi a partire dagli anni trenta, ma la chiusura definitiva della miniera Floristella avvenne nel 1987.
Il Parco Minerario di Floristella fu istituito nel 1991, con lo scopo di recuperare la memoria storica legata alle miniere di zolfo, che furono così importanti per la Sicilia, ma anche per far conoscere le condizioni di vita dei suoi minatori.
Lo zolfo fu infatti una grande fonte di ricchezza economica per il territorio, ma a costo di un disumano sfruttamento degli operai, molti poco più che bambini.
Il Palazzo Pennisi
La visita al Parco Minerario Floristella inizia con l’entrata a Palazzo Pennisi, che ospita il Museo del Lavoro: la visita è indispensabile per capire la vita quotidiana dei tanti uomini che vi risiedevano.
Il fabbricato nacque come residenza estiva della famiglia nobiliare omonima, con la vendita del complesso divenne un laboratorio industriale, per poi essere trasformato appunto in museo.
Il complesso della miniera Floristella
La parte più grande ed importante del parco di Floristella è quella del complesso minerario. In questo luogo sono ancora ben visibili i “calcaroni” cioè antichi forni circolari per la fusione dello zolfo, le “discenderie” (cunicoli utilizzati dai minatori per raggiungere il giacimento) che furono poi sostituiti in epoca moderna dai “castelletti” in cui passavano le macchine estrattive, e i forni moderni “Gill” per la fusione dello zolfo. Senza dimenticare la parte abitativa dei minatori, con l’infermeria, gli alloggi, la mensa e il locale adibito a dopolavoro.
La ferrovia del complesso minerario Floristella
L’area del complesso minerario era attraversata dalla ferrovia Dittaino-Caltagirone che aveva anche diverse stazioni vicino alle miniere per il traffico di merci ed operai.
Il tratto ferroviario venne chiuso e in parte smantellato all’inizio degli anni ’70, ma ancora oggi si possono scorgere dei tratti di binari abbandonati.