Festa di Sant’Agata a Catania

Festa Sant'Agata a Catania

Sapevi che la Festa di Sant’Agata fosse la terza festa religiosa più importante al mondo e si svolge proprio in Sicilia? Infatti la prima festa più importante è la Settimana Santa di Siviglia, mentre la seconda festa è quella del Corpus Domini di Guzco.

La festa dei catanesi: la festa di Sant’Agata

Il martirio di Sant'Agata
Il martirio di Sant’Agata

La Santa Patrona di Catania viene festeggiata dal 3 al 5 febbraio di ogni anno: tre giorni importantissimi per i catanesi che ogni anno aspettano con fremento l’uscita della loro Santa Patrona. La festa attira migliaia di persone ogni anno ed oltre ai devoti ed ai cittadini catanesi, viene seguita dai siciliani e dai turisti provenienti da ogni angolo del mondo.

Il momento più importante della Festa di Sant’Agata è il pellegrinaggio delle spoglie della Santa per le vie cittadine.

Lo scrigno contenente le reliquie della vergine Agata, detto “Vara” in siciliano, si muove su quattro ruote, e viene trainato a mano solamente dai devoti tramite due cordoni laterali, lunghi ciascuno circa 130 metri. In verità è dotato anche di un piccolo motore che viene messo in funzione solamente durante la pericolosa, ma tanto attesa e sentita salita di San Giuliano.

I devoti di Sant’Agata

Durante i 3 giorni di festa, i devoti di Sant’Agata indossano un saio di color bianco, in catanese detto saccu, insieme ad un copricapo (detto scuzzetta) di velluto nero, un cordone intorno alla vita, dei guanti bianchi ed un fazzoletto, tutto rigorosamente bianco. Il fazzoletto dei devoti viene agitato al grido che il devoto di turno fa “Semu tutti devoti tutti… cittadini viva sant’Aita“.

Ancora oggi è possibile vedere delle donne indossare il saio di colore verde, il quale si riferisce al colore del vestito che Agata avrebbe indossato durante il suo martirio.

Le Candelore della Festa di Sant’Agata

La vara è seguita dalle cannalora, enormi candelore rivestite da decorazioni artigianali, angeli in legno dorato, santi e raffiguranti le scene del martirio che la giovane Agata dovette subire il 5 Febbraio 251.
Fino ad’oggi  le candelore sono dodici ed ognuna di esse rappresenta un mestiere od un’arte di Catania. Questi ceri possono pesare anche 900 chili e vengono portati sulle spalle dai fedeli.

Oltre alle candelore, ogni devoto o cittadino porta in omaggio un cero a Sant’Agata, più grande è il cero e più grande è il miracolo che la Santa ha concesso al suo devoto. È per questo che ogni anno le strade in cui viene portata la Santa, vengono ricoperte di segatura, in modo tale da evitare qualunque tipo di incidente che potrebbe essere causato dalla cera che cola dai ceroni.

Inoltre va ricordato che la festa è riconosciuta dall’Unesco nel 2002 come Bene Etno Antropologico Patrimonio dell’Umanità della Città di Catania nel mondo.

Programma della Festa di Sant’Agata

Giorni, manifestazioni, itinerari della Festa di Sant’Agata, Santa Patrona di Catania.

3 Febbraio – La processione dell’offerta della cera

I festeggiamenti per la festa di Sant’Agata iniziano con la processione per l’offerta della cera, che parte dalla Chiesa di San Biagio o di Sant’Agata alla Fornace, in Piazza Stesicoro, per raggiungere la Cattedrale in piazza Duomo, dedicato proprio alla Santa.
Da Palazzo degli Elefanti, sede del Comune, escono le due settecentesche “Carrozze del Senato” (in esposizione durante tutto l’anno) a bordo delle quali il sindaco e alcuni membri della Giunta si recano alla chiesa di San Biagio per portare le chiavi della città alle autorità religiose. Questo primo giorno si conclude a Piazza Duomo con un concerto ed uno spettacolo pirotecnico serale.

4 Febbraio – Il giro esterno della città

La giornata si apre con un’altra importante funzione religiosa,la messa dell’aurora“, nella Cattedrale di Sant’Agata. Prima della funzione, le reliquie di Sant’Agata vengono portate fuori tra le acclamazioni dei devoti. Subito dopo la messa, la vara viene portata in processione per il “giro esterno” della città, una parata particolarmente lunga, in quanto finirà (se tutto va bene) alle 5 del mattino, con il ritorno in Cattedrale.

5 Febbraio – Il giro interno

Nella tarda mattinata, in Cattedrale viene celebrata l’ultima messa. Alle ore 18.00 ha inizio il “giro interno” della città, con la vara della Santa che segue il percorso del centro storico, giungendo solo a tarda notte in Piazza Cavour. Qui ha luogo un grande spettacolo con fuochi d’artificio, dopo il quale il giro riprende. Dopo la faticosa e pericolosa salita di San Giuliano, vi è la sosta in via Crociferi per i canti delle suore benedettine (suore di clausura che escono solo una volta all’anno, proprio durante questa occasione), la vara ritorna in Cattedrale in pieno giorno per l’ultimo saluto alla Patrona. E finisce così la Festa di Sant’Agata a Catania.

L’Ottava di Sant’Agata

Esattamente 8 giorni dopo della fine della festa di Sant’Agata, giorno 12 Febbraio Sant’Agata ritorna per un ultimo saluto ai suoi devoti.

Festa estiva di Sant’Agata

Giorno 17 Agosto, la Santa Patrona di Catania viene fatta uscire per la festa estiva di Sant’Agata che rievoca il ritorno da Costantinopoli delle sue reliquie.

Le sue reliquie comprendono varie parti del corpo, come i piedi, i femori, le braccia, la mammella ed il sacro velo che più volte ha salvato i cittadini di Catania dalla lava.

Dolci di Sant’Agata

Durante la Festa di Sant’Agata sono famosissimi i dolci che, soprattutto nel periodo della festa, vengono venduti dalle pasticcerie di tutta Catania.

Le minne di Sant’Aita

Le cassatelle, dette “Minne di Sant’Aita” (le mammelle di Sant’Agata) sono delle vere prelibatezze, fatte di tanta ricotta, zucchero e cioccolato. Le mammelle di Sant’Agata hanno un senso nella storia della vergine Agata: Quinziano nell’anno 251 si invaghì della giovane Agata, ma ella non cedette alle sue lusinghe e per questo Quinziano la torturò fino a farle strappare una mammella. La giovane dopo alcune ore morì.

Le olivette di Sant’Agata

Le olivette di Sant’Agata sono dei dolcini piccoli di colore verde composte da pasta di mandorle e ricoperte completamente da zucchero. Le olivette hanno una parte importante nella storia di Sant’Agata, infatti si narra che la giovane, durante la sua fuga da Quinziano, vide una pianta di olive selvatiche che la nascose dalle guardie di Quinziano e gli diede i frutti per nutrirsi.

A differenza delle cassatelle che puoi trovarle solo nelle pasticcerie, le olivette possono essere comprate anche nelle varie bancarelle dei commercianti ambulanti durante tutto il periodo della festa.